Friday, August 20, 2010
Il Progetto
La difesa della tua ricchezza è la difesa del lavoro che hai compiuto nella tua vita. Una società che consente, o peggio incarna, il dispendio di tali ricchezze sottraendole con la forza della imposizione è una società immorale, che alimenta pochi a discapito di coloro ai quali hanno sottratto tali risorse. Diversi sono i mezzi con qui questo viene attuato. Il più evidente è la cosidetta “redistribuzione” della ricchezza, ma il meno evidente e più insidioso è l'arbitrario esercizio del controllo monetario innestato attraverso entità che sfruttano questo enorme flusso di ricchezza per prelevarne una parte consistente, un meccanismo che priva giorno dopo giorno del valore proprio di ciò che avete nelle vostre mani.
Le società che sottraggono reddito per redistribuirlo pérpetrano un furto, concedendo un ingiusto, seppur piccolo, privilegio a molti, favorito da alcuni che invocando la perequazione per i più deboli sfruttano questo flusso risucchiandone delle quote importanti.
Il giusto aiuto per chi è in difficoltà, per chi è malato o per nascita non è dotato delle qualità medie degli altri, dovrebbe essere realizzato sulla base di una proposta condivisa dove non sempre il danaro è la giusta risposta, dove l'impegno di ogni uno ha un valore di coesione sociale e di rafforzamento morale, dove l'aiuto diretto conta molto di più che un contributo in danaro capace solo di sollevare la coscienza e di innalzare pretese mercantili inadeguate.
Ma il fatto assume dimensioni ancor più gravi con la attuale crisi finanziaria ed economica.
I governi stanno adottando politiche gravide di pericolosi effetti che si vedranno solo nei prossimi anni. Questo perché l'adottare altre scelte oltre a costituire un'ammissione di colpa, rappresenta un concreto rischio di perdita di numerose posizioni privilegiate, e quindi della possibilità di mantenimento delle posizioni di potere acquisite.
La difesa dei tuoi beni passa anche per una diversa implementazione dell'economia e della gestione finanziaria, che dia valore a ciò che realmente ha valore e non a pezzi di carta da Repubblica di Weimer.
la Proposta
La proposta è allora di occupare uno spazio proprio, un territorio da acquisire civilmente, legalmente o per diritto, per costituirvi una nuova comunità, che difenda le nostre convinzioni e le nostre idee, che dia spazio alla nostra iniziativa e alla nostra dignità. E' una proposta rivolta a coloro che amano la libertà e la civiltà, a coloro che credono in se stessi.
Questo messaggio è rivolto a degli illuminati, pionieri coesi che rimboccandosi le maniche sappiano costruire un futuro, Persone che capiscono che qui non vi è più speranza, per coloro che sono stanchi di essere mortificati, per coloro che desiderano vivere in una comunità solidale ma rispettosa della individualità della Persona e con principi fondamentali condivisi, per donne e uomini forti e coraggiosi, che intendono con determinazione raggiungere la felicità.
I nostri ideali
Noi ci proponiamo come portatori di un nuovo ideale, non solo politico ma filosofico e morale.
La nostra concezione scaturisce dal riconoscimento del diritto naturale, ovvero quel diritto che tutti gli esseri umani hanno dalla loro nascita, che deriva dall'esistenza della nostra mente, che ci consente il pensiero e la consapevolezza di noi stessi. Tale cosa, impalpabile, è indiscutibilmente nostra. Essa guida i nostri pensieri e la nostra volontà. Noi siamo perché pensiamo e vogliamo. Dalla nostra volontà discendono le nostre azioni, e da esse i risultati che esse producono, che sono di conseguenza estensione della nostra volontà ovvero di nostra proprietà. Da ciò discende il principio di proprietà privata: ciò che è frutto delle nostre azioni, ovvero delle nostre decisioni è nostro. Essendo che tutti siamo uguali nel disporre di uno spazio di tempo vitale limitato, e che qualsiasi cosa ottenuta richiede quote del nostro spazio vitale, e che è insindacabilmente nostra la decisione di cosa farne di questo spazio vitale, da ciò deriva che ogni nostro sforzo, o la cessione di quota vitale, o l'equivalente espresso in forma di beni, ci consente di acquisire beni e frutti, che sono di conseguenza nostri.
Da questa concezione basilare, definiamo i seguenti principi ed il “patto di concordanza”:
- il riconoscimento da parte di tutti del diritto naturale della persona da cui deriva la proprietà e la libertà del suo essere e della sua volontà e delle sue caratteristiche;
- il riconoscimento dell'esigenza di alcuni contratti sociali liberamente concordati e rinegoziabili nel tempo;
- il riconoscimento del diritto delle persone all'opzione di uscita dal contratto sociale;
- il riconoscimento del reciproco interesse a trovare una condizione di generale qualità della intera società;
- il riconoscimento alla necessità di impedire il formarsi di monopoli che sono all'origine di diverse forme di prevaricazione e/o corruzione;
- il riconoscimento della necessità di difendersi dallo Stato quale soggetto coercitivo e monopolista sia economico che politico da realizzarsi attraverso l'eliminazione dei monopoli economici e la partecipazione diretta dei cittadini quali detentori della quota sociale ovvero quali comproprietari dello Stato attraverso ampi e completi diritti all'esercizio della democrazia diretta;
- il diritto di difesa della comunità anche attraverso la partecipazione ad un esercito popolare;
- il diritto all'autodifesa, e della difesa del prossimo, con qualsiasi mezzo ragionevole;
- il riconoscimento del principio di non-aggressione quale metodo per determinare il giusto esercizio della propria libertà, e della relativa difesa;
- il riconoscimento che senza difesa non c'è libertà, che senza autonomia economica (della persona, della comunità, ecc.) non c'è libertà;
- il riconoscimento che non è accettabile precludere lo spazio base vitale per poter esercitare in libertà la propria autonomia economica;
- il riconoscimento dei diritti ricavabili dai precedenti punti possono essere solo negativi: nessuno può garantire l'autonomia economica, nessuno la ricchezza, nessuno il benessere, nessuno l'istruzione, nessuno la salute, nessuno la disponibilità di cibo e acqua.
Il patto di concordanza ha lo scopo di delineare dei principi guida che permettono di fissare il contratto sociale che lega gli aderenti all'iniziativa in un atto statutario che rappresenta la base dei rapporti tra i cittadini membri e la stessa membership e cittadinanza.
IL CONTRATTO SOCIALE
Il contratto sociale rappresenta la base fondamentale di aderenza alla cittadinanza, quale membro della comunità, quale statuto costituente la stessa e lo Stato quale mero ente rappresentativo della comunità.
Si evidenzia così che lo Stato diventa una entità giuridica tangibile nei confronti degli altri Stati, ma limitatamente in modo asimmetrico per i cittadini membri i quali sono anche i soci fondanti dello stesso. I cittadini membri hanno infatti il diritto di difendersi dallo Stato e di portare le loro iniziative all'interno dello stesso. Lo Stato ha potere coercitivo nei confronti del cittadino solo limitatamente ai casi di aggressione perpetrati dal cittadino, lo stesso vale per il cittadini che gode del diritto di opposizione allo Stato nei casi di abusi che conducono a subita aggressione.
Fine della prima parte
10 comments:
Voltaire said: "I couldn't agree with what you're saying, but I'll loose the life to allowing you to say."
Only spammer messages will be deleted. I shall not take responsibility about what you will say, you are fully responsible for your own.
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Voltaire el dizeva: "No son d'acordo co coel ca te dizi, ma ghe lasaria la vita par fartelo dire."
A no ciapo nisuna responsabilità so coel ca te dirè, ti a te si responsabile da to posta.
Sto blog el xe regolà da le legi de la Islanda.
Voltaire diceva: "Non accordo su quello che dici, ma perderei la vita per permettere che lo dica."
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ciao claudio,
ReplyDeletesul fatto dei soldi avrei da dire due cosette:
una volta, diversamente da oggi, il singolo aveva più potere sul prorpio danaro nei confronti delle banche dove veniva depositato.
il deposito avveniva infatti in oro e la banca in cambio dava "biglietti" che garantivano il ritiro (in futuro) dell'oro depositato (nel frattempo era possibile pagare le varie commissioni con i "biglietti" piuttosto che andare in giro con l'oro). coiè il popolo non versava in banca soldi ma li riceveva (come conferma del deposito fatto in oro).
per varie cause sia economiche che quantitative (l'oro esiste in quantità limitata), non fu più possibile convertire i soldi in oro. se il singolo che oggi va in banca e volesse chiedere la restituzione del suo capitale non in soldi ma in oro (che dovrebbe esserci visto che i soldi sono stati stampati per confermare l'esistenza di un valore corrispondente in oro depositato), gli verrà risposto che di oro non ce n'è, oppure che il valore è già nei soldi (però un conto è carta stampata, un altro è metallo prezioso.- il fatto che non è corruttibile lo rende unico e insostituibile-).
e qui è la beffa che dicevi tu riguardo alla "ridistribuzione" ecc di soldi (cioè carta).
i soldi possono essere manipolati da grosse istituzioni a danno ovviamente della massa che tra il resto ci capisce poco di economia bancaria (anchi'io).
però quello che ho scritto è facile da capire, come è facile da capire che quando chiediamo un prestito in banca dobbiamo renderlo con gli interessi, e altrettanto facile da capire è che se tu banca hai 10 euro (fatti stampare) e me li presti, come faccio a restituirteli maggiorati di interesse se in circolazione la zecca ne ha messi 10? dove pesco io la percentuale d'interesse? perchè la devo consegnare alla banca che da lì questa percentuale non è mai uscita? cosa se ne fa la banca della mia percentuale di interesse e di tutte le altre consegnate dal popolo intero?
per questo credo che i soldi non siano un buon sistema di scambio di valori (materiali).
richiedono una gestione incorruttibile... come l'oro.
forse è possibile temporeggiare un pò, ma poi c'è il declino perchè il motore è il popolo (che è impossibilitato a gestire liberamente i propri valori -libero dalla gestione di banche o istituzioni-). questo punto si aggancia a quanto dicevi a proposito della proprietà privata ed evitare il monopolio.
venezia e tutta la serenissima è stata spogliata di tutto l'oro, quindi la dipendenza dai biglietti stampati è stata la nostra unica strada di riscatto... ahimè senza fine.
indipendenza significa, oltre che non essere governati da altri stati, possedere anche un valore sia materiale che spirituale.
con uno solo dei due non è possibile "navigare".
spero di essere stato chiaro.
bello il blog ;)
vianello
Hi Vianello, e benvenuto.
ReplyDeleteCredo che sul termine "redistribuzione" e il seguente discorso che avevo fatto vi sia un equivoco. Io mi riferivo al meccanismo redistributivo come strumento sociale, dove la parte di Robin Hood la farebbe lo Stato (che di certo non è popolato di anime pie).
E partivo da quello spunto per sollecitare l'attenzione su un'altro punto, che è quello della spoliazione di ricchezza operata per mezzo dell'inflazione.
Un dato semplice da verificare consiste nel considerare un ipotetico accantonamento fatto dieci anni fa e comparato ad oggi: la differenza è dovuta all'inflazione.
Intendiamoci, l'inflazione non è solo dovuta a meccanismi di devalorizzazione della moneta ma anche dall'aumento dei costi per un aumentato valore dei beni prodotti. Tuttavia questo secondo fattore in una economia sana dovrebbe essere trascurabile, ed anzi ridursi se la produttività (industriale, artigianale, ecc.) aumenta, ossia si fa un prodotto migliore, con più cose e che costa uguale o di meno.
Però tutto questo alla fine ha un nesso anche con quello che dici tu. L'inflazione è possibile perché si decreta il valore della moneta (nei testi in inglese viene chiamata fiat money, moneta per decreto appunto) slegandolo da quello dei beni o del bene, come l'oro appunto.
Dunque si, la moneta è un punto importante da considerare, e la via più pratica è quella di legare le banconote a valore reale, che può essere oro, ma anche altre materie "incorruttibili" come giustamente fai notare.
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Devo mettere altri argomenti su questo blog, ma non sono riuscito a trovare il tempo di farlo.
Allora sarà bene che crei una mailing list per tenere aggiornati gli interessati.
Nel frattempo un mezzo è iscriversi al forum ( http://ourfreestate.forumotions.com/ )
eccomi,
ReplyDeletedarò un'occhiata al forum.
"Però tutto questo alla fine ha un nesso anche con quello che dici tu"
è vero, non si tratta di un malinteso.
sono io che ho scritto parzialmente l'argomento, infatti volevo proseguire con "l'nflazione" ma a cosa diventava troppo lunga.
non sono questa grande mente, ho visto solo 3 video che mi hanno chiarito molte cose.
se vuoi vederli sono molto chiari e parlano, oltre a quello che avevo accennato io, anche di come nasce l'inflazione (a volte non si sa se è nato pirma l'uovo o la gallina, invece nei video capisci il trucchetto).
ecco i link:
PARTE 1 http://www.youtube.com/watch?v=_c5gDcc1DV8&feature=related
PARTE 2 http://www.youtube.com/watch?v=FmowizOksto&feature=related
PARTE 3 http://www.youtube.com/watch?v=z8l9vd28M9M&feature=related
oppure lo stesso documentario in un unico video:
ReplyDeletehttp://video.google.it/videoplay?docid=6561068664203649137#
creo anca ca el sipia sensurà in te sta itajia.
ciao claudio,
ReplyDeleteho sentito male oppure è vero che bossi sta cercando di infilare esponenti della lega nelle poltrone alte delle banche? ovviamente non quella sotto casa.
questa è una conferma che i video sopra ci hanno azzeccato.
i politici sanno bene che con la politica ormai non si va da nessuna parte.
hanno capito che "l'oro", oggi, è il lavoro del popolo.
detta così pare una frase comunista ma non mi ci metto con queste "filosofie politiche moderne".
si tratta solo di mie impressioni in base a info che vengono dal mondo, però se fosse vero, e credo che lo sia purtroppo, la via che prenderà il veneto libero quale sarà?
sempre questi casini economici dove pochi "eletti" in complotto con colleghi stranieri dirigono un popolo intero?
sarà semplice per noi veneti sottrarci all'andamento "bancario", al quale tutto il mondo sottosta, e condurre una vita governativa più equilibrata? (sempre riferito alla corruzione denunciata nel video spora).
truce dubbio.
vianello
Di Bossi non so niente e non mi interessa niente.
ReplyDeleteProbabilmente hanno bisogno di soldi, come già era stato con la Eurocredinord. O semplicemente di posti di potere (immagino il riferimento sia alla sostituzione di Profumo alla Unicredit).
Come ho detto, sono affari loro, non mi interessa, io ho chiuso anni fa con la Unicredit e consiglio a chiunque di fare altrettanto. Motivi? Abusano del mio colore preferito, è sufficiente?
Sui video che hai postato, sono sincero, non li ho visti completamente, diciamo che mi è bastato l'inizio. Questo perché ne avevo già visti molto tempo fa (forse erano gli stessi) e commentarli richiederebbe davvero troppo spazio perché è difficile argomentare le qualità di una torta i cui ingredienti sono farina, bulloni, grasso lubrificante, zucchero...
Spero la metafora sia chiara.
Una curiosità da dove salta fuori la bandiera? Le bande orizzontali hanno qualche significato (tipo nella bandiera USA)?
ReplyDeletePaolo Pero
ps: bel blog, però non capisco come mai su questo sito lo scroll mi va a scatti...
Hei, ciao Paolo P., non so come mai a te và a scatti, a me non lo fa su nessun computer. Forse è l'immagine grande di sfondo e l'uso della trasparenza, che richiedono più velocità di calcolo alla scheda video.
ReplyDeletePer via della bandiera, beh, era tanto per fare una cosa differente da quella veneta, ma con un richiamo al leone come radice culturale da dove presumibilmente verrebbe la maggior parte di quelli che forse sarebbero interessati all'iniziativa. Le strisce rosso-bianche rappresentano l'unione di diverse persone ciascuna distinta dall'altra ma associate nel difendere la libertà. Si, come lo furono le 5 colonie ribelli americane.
Ma è una cosa messa per mettere una immagine. Di recente ho visto una proposta sul forum del pnv di un tricolore azzurro-giallo-amarantoscuro, i colori della Serenissima, molto bello e molto significativo.
eccomi qua,
ReplyDeleteanche a me non interessa bossi. nemmeno altri politici... (forse lascerò a bocca aperta) anche veneti.
non faccio distinzioni tra politici "nazionalisti" o indipendentisti. infatti il povero bossi era partito con altre intenzioni. il tempo però "lavora" l'uomo.
quello che intendevo era che osservando come si muove chi è intorno a noi, possiamo ricevere maggiori info.
tanto non possiamo tirarci indietro dalle influenze del vicinato.
la natura ci insegna: se il vicino ha coltivazioni ogm, se non siamo forti ne resteremo "influenzati".
il punto debole è il ritenersi forti.
per me bossi può fare quel che vuole... non mi cambia la vita. quello che mi cambia la vita è il cambio dei buoni propositi iniziali.
non è l'unico che è partito con la parola "libertà". chissà poi cosa succede, si resta invischiati in altri "giri politici".
per questo motivo avevo quegli interrogativi sopra.
la mia preoccupazione non è focalizzata su bossi, ma il suo esempio (che è quello più attuale) mi ha insegnato qualcosa nei confronti del futuro stato veneto.
in quanto ai video a me sembra che sia stata fatta una analisi precisa e realistica, il signoraggio c'è ma è ancora tenuto ben nascosto.
vianello.
@ Claudio:
ReplyDeleteGrazie per la risposta! Una bandiera del genere potrebbe andare bene anche per il piano A... secondo mi el gonfałon no el połe esare uguałe par Venesia çità e Venetia stato... łe 6 coe del gonfałon łe raprexenta i sestieri de Venesia... el gonfałon veneto el dovaria vere un numero diverso de coe (łe coe par mi łe dovaria restar... parché el xe un segno distintivo... xe originałe, no me par che ghe sia altre bandiere inte'l mondo co łe coe!)... magari anca el cołore saria da canbiar cusita se faria prima distinguer çità e stato... na idea podaria esare leon co libro verto e sensa spada su sfondo axuro (ricami in oro o in amaranto) co tot coe (Padova, Verona, Vicensa, Trevixo etc)...
Ma ste cua xe robe che riguarda el piano A e no xe afar de sto blog cuindi saro el OT
ciao
Paolo Pero
ps: no go mia catà ła proposta de tricołore amaranto-oro-axuro... ndo ełò?